Walter Wallberg e gli altri

Ai Giochi olimpici di Pechino, nel 2022 tutti si aspettavano l’ennesima sfida tra Mikael Kingsbury e Ikuma Horishima per la medaglia d’oro ma i pronostici vennero sovvertiti da un ragazzone svedese su cui in pochi avrebbero scommesso.
08/03/2024

Ai Giochi olimpici di Pechino, nel 2022 tutti si aspettavano l’ennesima sfida tra Mikael Kingsbury e Ikuma Horishima per la medaglia d’oro ma i pronostici vennero sovvertiti da un ragazzone svedese su cui in pochi avrebbero scommesso.
Fino al 5 febbraio del 2022, Walter Wallberg - questo il nome del ragazzone che proviene dal profondo Nord - non aveva mai ottenuto neanche una vittoria in Coppa del mondo. Non aveva ancora 21 anni, l’aveva sfiorata più, la vittoria, salendo sul podio per 12 volte, ma mai sul gradino più alto.
La svolta per lo scandinavo arriva a Pechino, quando compie un miracolo: prima supera Horishima per 1,75 punti e poi batte Kingsbury di appena 1,05 punti, diventando così campione olimpico. 
Da allora in avanti Wallberg diventa ufficialmente il terzo incomodo tra il canadese e il giapponese. Dopo le Olimpiadi di Pechino, la prima gara di Coppa del mondo si disputa a Chiesa in Valmalenco e sulle nevi del Palù le prime tre posizioni sono occupate proprio dagli stessi interpreti di Pechino, anche se le carte vengono mischiate: quel giorno, era il 12 marzo del 2022, vince Mikael Kingsbury davanti a Ikuma Horishima e Walter Wallberg: un podio olimpico, quindi, per la prima gara di Coppa del mondo di dual moguls sulle nevi dell’Alpe Palù.
Wallberg si sblocca e ottiene finalmente la prima vittoria nel massimo circuito, a cui ne seguiranno altre due. 
In questa stagione, finora si sono disputate otto gare di moguls: quattro vittorie per Kingsbury, tre per Horishima e una per Wallberg. Nel dual moguls, cinque successi per il canadese e uno a testa per il giapponese e lo svedese, con quest’ultimo che - fuori dai giochi per la vittoria finale - ha preferito chiudere anzitempo la stagione, dando forfait per le gare di Almaty e Chiesa.
Nel frattempo però, altri giovani rider si stanno guadagnando le luci della ribalta, con ottimi risultati. Come un altro ragazzo svedese, Filip Graverfors, 19 anni: nelle ultime due stagioni ha dimostrato di apprezzare parecchio la pista del Dosso di Chiesa in Valmalenco. L’anno scorso al Palù, infatti, Gravenfors è diventato campione del mondo junior sia nel moguls che nel dual moguls; e l’anno precedente, sempre in Valmalenco, ha conquistato il bronzo mondiale giovanile in entrambe le specialità.
E poi c’è Nicky Page, 21 anni. Fa parte della nazionale degli Stati Uniti e nel 2021 è stato eletto Rookie of the year, ossia miglior matricola dell’anno, miglior atleta al suo primo anno da professionista. 
Ragazzo di grande talento, vanta già 5 podi in 53 gare di Coppa del mondo, tra cui una vittoria, e che vittoria: nella finale di single moguls del 10 dicembre 2022 a Idre Fjall, in Svezia, ha battuto sua maestà Mikael Kingsbury.
Come Granverfors, anche il giovane americano si è giù esibito più volte sul palcoscenico di Chiesa in Valmalenco, conquistando il titolo di campione del mondo junior di dual moguls nel 2022.
Anche la Francia ha una grande scuola di moguls. È francese la versione femminile di Kingsbury - si chiama Perrine Laffont, ma di lei ne parleremo più avanti. 
Tra gli uomini, spicca il nome del veterano Benjamin Cavet, 30 anni. Sciatore dotato di una tecnica eccelsa, ha partecipato a 126 gare di Coppa del mondo, vincendone due e salendo sul podio in 26 occasioni. 
Per due volte ha conquistato la medaglia d’argento ai mondiali: nel 2017 a Sierra Nevada, dove è stato battuto in finale da Ikuma Horishima; e nel 2021 ad Almaty, in Kazakistan, dove a negargli il titolo di campione del mondo è stato il solito Kingsbury. Alle Olimpiadi di Pechino ha mancato il bronzo di un soffio, chiudendo al quarto posto.
Sarebbero tanti i nomi da citare, ma lo spazio è tiranno. Chiudiamo con un altro grande campione che, come Horishima, avrebbe vinto molto di più in carriera se sulla sua strada non avesse incrociato Mikael Kingsbury.
Graham compirà 30 anni il prossimo 23 ottobre e fa parte della fortissima nazionale australiana. È stato vice campione olimpico di single moguls a PyeongChang, nel 2018, e a privarlo dell’oro è stato ovviamente sempre lui, Mikael Kingsbury. 
Ai Mondiali del 2019, del 2021e del 2023 è sempre arrivato secondo, sempre alle spalle di Kingsbury, mentre ha conquistato il bronzo nella finale iridata di dual moguls di Bakuriani dell’anno scorso, alla spalle del solito Kingsbury - oro - e di Wallberg, argento. 
In Coppa del mondo, Graham è vicino a tagliare il traguardo delle 100 gare. Finora ne ha disputate 99, vincendone 4 e salendo sul podio per 25 volte. 
Nel 2021 l’australiano è riuscito finalmente a spezzare il dominio quasi decennale di Kingsbury in Coppa del mondo, conquistando la sua prima e finora unica sfera di cristallo. A onor del vero, quella del 2021 fu una stagionale anomala, condizionata dal Covid-19 - furono disputate solo cinque gare - e da un infortunio capitato a  Kingsbury a inizio stagione che lo tenne ai box per gran parte della stagione. Il canadese rientrò solo per le ultime due gare e le vinse ma ormai il distacco in classifica da Graham era incolmabile e la Coppa del mondo finì in Australia

Articolo a cura di Riccardo Roversi, commentatore per Eurosport-Discovery+ per snowboard e freestyle.